Giovedì

10 Novembre 2011

 

NBA: lockout, nulla di fatto.

Intera stagione a rischio.

Ennesimo stop nella notte, dopo 12 ore di trattative: si torna a discutere giovedì, ma non ci sono significativi passi in avanti. Senza una soluzione in tempi brevi potrebbe saltare l'intera stagione


L'ennesima "giornata decisiva" del lockout Nba si conclude nello stesso modo delle altre, con un nulla di fatto. Passata la fatidica deadline delle 17 di New York, le due parti hanno continuato a negoziare, sospendendo il meeting soltanto nella nottata (circa all'una) con la volontà di tornare a discutere oggi a partire da mezzogiorno. Tutto rimandato a oggi quindi, ma nessun progresso significativo compiuto nelle 12 ore di negoziazioni. "In questo momento non posso dichiararmi né ottimista né pessimista - sottolinea David Stern al termine dell'incontro con il sindacato - le trattative continuano ma non siamo arrivati a nessuna risoluzione".

SOLITI PROBLEMI — Le divisioni quindi rimangono e i problemi sono sempre gli stessi: la divisione dei proventi Nba (il celeberrimo "Bri") e le modifiche richiesta dai proprietari sulla Salary Cap. La Lega continua a offrire una divisione della "torta" 50-50, il sindacato tiene duro, spinto anche dall'ala degli irriducibili, capitanata da Paul Pierce, che vorrebbe votare per la dissoluzione del sindacato stesso, e non scende oltre il 52%. Poi ci sono i problemi legati al "sistema" e l'ennesimo meeting fiume alla fine non sembra aver minimamente avvicinato le parti. "Non possiamo certo dire di aver fatto progressi significativi - conferma il presidente del sindacato giocatori Derek Fisher - ci ritroveremo davanti a un tavolo giovedì e noi faremo un grandissimo sforzo per provare a trovare un accordo. Non so però se sarà sufficiente".

RIBELLI — Il tempo stringe ma le due parti non si avvicinano. Intanto da una parte almeno 13 proprietari vorrebbero frenare sulle concessioni al sindacato proposte da Stern, dall'altra i giocatori "ribelli" scontenti per il modo in cui la coppia Hunter-Fisher sta conducendo le trattative, continuano a lavorare dietro le quinte per provare ad arrivare a una votazione sulla "decertification". In questo contesto negoziare non è sicuramente facile ma se una soluzione non arriverà in tempi brevi saranno guai per tutti e l'intera stagione potrebbe davvero saltare.

Simone Sandri